La carne rossa è “sostanza cancerogena”

Autore: Annamatilde Baiano
Dal Mal...Essere al Ben....Essere
Noi di CâiboCrudo,âin quanto cârudisti vegani,âabbiamo sempre suggerito a tutti i nostri lettori, di diminuire l’uso della carne, sostenendo tutti i benefici di un’aâlimentazione vegetale.â
Ovviamente non eÌ mai stata nostra intenzione imporre uno stile di vita “vivo” e crudo, ma la notizia che in questi giorni tiene bando in tutte le testate giornalistiche, tv, telegiornali e nel web, non puoÌ che fare riflettere tutti quanti, carnivori in primis.
In questi ultimi anni, si era giaÌ avanzata l’ipotesi dei râischi alimentari dovuti ad una alimentazione frequente di câarne rossa âsenza dimenticare che in molte famiglie italiane si mangia carne rossa tutti i giorni, allo stesso modo in cui si mangia la pasta, persino a pranzo e cena,âpurtroppo scordandoci della nostra dieta mediterranea.
Adesso,quella che era una “semplice ipotesi”, eÌ diventata una tesi avvallata dalla presa di posizione netta presa dall’ Oârganizzazione mondiale della SanitaÌ,âche ha deciso di inserire diverse tipologie di carne in aâlimenti che provocano il cancro.â
Ma vediamo meglio nello specifico.
Quali sono le carni che possono provocare il cancro?
A riportare l’elenco delle carni che possono provocare il cancro eÌ la Wâorld Health Organizationâche asserisce che sono le câarni lavorateâle piuÌ dannose alla nostra salute:
â pancetta
â salsiccia
â hamburger
â altre carni lavorate
Anche la carne rossa puoÌ provocare il cancro?
In questo caso dobbiamo utilizzare il condizionale, ovvero, la câarne rossa potrebbe provocare il cancro, tant’eÌ che viene etichettata come ““probabilmente cancerogena per gli esseri umani” PâercheÌ probabilmente? PâercheÌ si ritiene che possa rappresentare un pericolo lievemente minore rispetto alle carni lavorate, tant’eÌ che viene paragonata alle sâigarette.â Di fatto, quello che sappiamo con certezza eÌ che la carne lavorata, verraÌ inserita nella medesima categoria non solo delle sigarette, ma anche dell’alcol e dell’amianto.
IlsitoautorevoleNHSChoisesriportache “Proveevidentidimostranochec’eÌunlegametra mangiare carne rossa e processata e il rischio di contrarre il cancro all’intestino. Le persone che mangiano molta carne del genere hanno un rischio piuÌ alto di avere il cancro all’intestino rispetto a coloro che ne mangiano poca.
Nonostante questo, probabilmente,per non gettare panico ed allarmismi, il sito, autorevole lo ricordiamo nuovamente aggiunge che mâanzo, agnello e maiale,â“ possono fare parte di una dieta salutare e la câarne rossa eÌ una buona fonte di proteine e fornisce vitamine e minerali come ferro e zinco.
Tutto cioÌ cosa comporta?
Sicuramente una grande destabilizzazione mondiale, soprattutto nei Paesi sviluppati. Pensiamo alle catene di fast food e all’industria della carne, con tutta probabilitaÌ verranno inserite non solo nuove regole ma anche nuove etichette alimentari. SioccuperaÌdellanuovaclassificazione, lâ’AgencyforResearchonCancerdell’Oms,âcheha sviluppato degli approfondimenti, in merito al fatto che la carne, risulti essere nel Regno Unito, all’origine del câancro all’intestino,âil secondo tipo di tumore per frequenza.
PercheÌ secondo l’oncologo Umberto Veronesi il consumo di carne andrebbe eliminato definitivamente?
Non si eÌ fatto di certo cogliere impreparato come moltissime altre persone, percheÌ di fatto, per sua stessa ammissione, lâ’oncologo Umberto Veronesi, âgiaÌ lo sapeva.
Durante una sua dichiarazione all’ Ansa ha dato sfogo al suo pensiero: ‘â’Il mio consiglio da vegetariano da sempre, eÌ quello di eliminare del tutto il consumo di carne, e questo per motivi etici e filosofici. Detto cioÌ, lo studio dell’Organizzazione mondiale della sanitaÌ Oms sulla cancerositaÌ della carne rossa e trattata non ci coglie di sorpresa”. Precisando come tutti gli studi che vanno nella direzione di identificare nuovi possibili fattori di rischio per il cancro sono comunque un ”grande passo avanti”.
Cerchiamo di capire meglio…
Forse alcuni dei nostri lettori si staranno chiedendo “percheÌ proprio ora”, o meglio “come si eÌ arrivati a questa quasi conclusione?.
L’OMS l’Organizzazione Mondiale della SanitaÌ, agenzia dell’ONU che si occupa di salute e medicina in data lunediÌ 26 Ottobre, ha pubblicato un rapporto in cui responsabilmente dichiara che il câonsumo di carne lavorata (âaffettati) wuster e bacon, aumenta (aumenterebbe, potrebbe aumentare), il rischio di contratte il tumore al colon,â ammettendo inoltre di avere a disposizione “prove non definitive” in grado di indicare che la carne rossa eÌ cancerogena probabilmente (classificazione 2A9.
Di fatto peroÌ, eÌ doverosa una precisazione, non eÌ del tutto una “novitaÌ”, un po’ come afferma l’oncologo Veronesi, i dubbi c’erano, qualcosa si sapeva, probabilmente si eÌ sempre o quasi fatto finta di niente, percheÌ non eÌ emerso nulla di diverso o di eclatante rispetto agli studi fatti in precedenza che dichiaravano le stesse valide e spaventose motivazioni, cambia peroÌ il fatto, che per la prima volta, l’OMS ha deciso di prendere una posizione, precisando anche di dover approfondire alcune questioni.
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Quali questioni vuole approfondire l’OMS?
Anzittutto eÌ piuÌ che doveroso dare a tutte le persone le informazioni veritiere in merito soprattutto riguardo alla “quantitaÌ massima” di carne che eÌ possibile consumare per non correre rischi.
Noi siamo crudisti vegani,âe riteniamo che questa sia l’aâlimentazione ideale per ogni persona, per vivere piuÌ a lungo, in salute, aumentando la qualitaÌ della vita,âma
pensiamo alla differenza che puoÌ esistere fra le persone che mangiano carne tutti i giorni, o le persone che mangiano carne una volta alla settimana, o una volta ogni quindici giorni o una volta al mese…
50 grammi di carne lavorata al giorno aumenta il rischio di sviluppare un cancro al colon del 18%!
Questo eÌ una dato veritiero, sostenuto dall’OMS: il consumo di 50 grammi di carne lavorata al giorno – l’equivalente di due fette di bacon, (fonte BBC)– aumenta il rischio di sviluppare un cancro al colon del 18 %.
Spieghiamo:âle sostanze nocive presenti in questo tipo di carne si formano durante i processi di lavorazione, cottura o aggiunta di conservanti:âl’OMS ha fatto ad esempio il caso della câottura della carne alla griglia,âche induce alla produzione di diverse sostanze cancerogene.
Precisiamo che il crudismo prevede la carne, a differenza del crudismo vegano che non
prevede la carne, pertanto i crudisti vâegani mangiano CâIBI CRUDI,â ovvero prodotti crudi garantiti, proprio come i nostri di CiboCrudo, târattati termicamente sotto i 42° per mantenere intatte tutte le proprietaÌ.
Eppure, sempre secondo il parere autorevole dell’OMS, le prove raccolte sono sufficienti, o meglio sarebbero sufficienti per iânserire la carne lavorata nel GRUPPO 1.â
Il GRUPPO 1 eÌ il gruppo delle sostanze piuÌ dannose, che giaÌ abbiamo messo in elenco, ovvero, il tabacco delle sigarette e l’alcol che troviamo nelle bevande alcoliche.
Ma allora, sâe mangio un panino col bacon ho gli stessi effetti di fumare una sigaretta?
Nemmeno questo eÌ vero, e la risposta arriva dai gâiornalisti scientifici James Gallagher e Helen Briggs e anche l’epidemiologo Kurt Straif, che lavora per l’OMS, il quale ha dichiarato che “per una persona normale, il rischio di sviluppare il cancro al colon a causa del consumo di carne lavorata rimane basso: ma il rischio ovviamente aumenta a seconda della quantitaÌ consumata”.
Il World Cancer Research Fund, un’importante ONG che si occupa di ricerca e prevenzione contro i tumori, da molto tempo consiglia di consumare meno di mezzo chilo a settimana di carne rossa, e di ridurre il piuÌ possibile il consumo di carne lavorata.
Di fatto, paragonare la pericolositaÌ del cibarsi di carni rossi, al pari del fumo di una sigaretta, eÌ semplicemente un paragone, in base ai sistemi di classificazione della IARC (International Agency for Research on Cancer).
L’Agenzia usa 5âcategorie in cui inserisce le sostanze in base alla consistenza delle prove raccolte in base al loro essere câancerogene.â
Come funzionano queste categorie e su quali dati si basano?
Le categorie hanno lo scopo di indicare quanto eÌ concreto un legame causale tra una sostanza e almeno un tipo di tumore. Di fatto non parlano del rischio, neÌ della pericolositaÌ, sono un punto di riferimento peroÌ significativo per gli scienziati che hanno potuto appurare quanto fino ad ora riportato.
Ma vediamo meglio nel dettaglio delle tâabelle,âdove si trovano le carni lavorate e le carni rosse e percheÌ vengono paragonate alle sigarette.
CATEGORIA 1:âcâarni lavorate,âfumo, alcol, luce solare = legame casuale tra esposizione e sviluppo di tumori.
Quale correlazione esiste tra questi agenti?
Secondo i ricercatori e non solo un’esposizione prolungata ai raggi solari senza protezione, eÌ causa di tumori alla pelle, il fumo puoÌ causare tumori ai polmoni e malattie cardiovascolari.
Da specificare,âsempre in base ai ricercatori, che il livello di pericolositaÌ dei raggi solari non eÌ uguale a quello del fumo e nemmeno delle carni lavorate, che ricordiamo, solo da poco,â entrano nella Categoria 1.
CATEGORIA 2A: carni rosse, sâteroidi, cottura tramite frittura, diversi prodotto utilizzati per la cosmesi dei capelli.
Da specificare,âanche in questo caso, che si tratta di “agenti probabilmente cancerogeni” sulla base di “prove limitate” che riguardano gli esseri umani, con prove piuÌ consistenti ottenute tramite test su animali.
I dati riportano che iâl consumo di carni lavorate abbia causato nel 2â013 la mâorte di 34mila persone in tutto il mondo,âmentre il fâumo nâe abbia causate un mâilione.â Attenzione! Mâorti di cancro,âeâscluse le altre patologie all’apparato cardiocircolatorio e ad altri organi a causa dei componenti delle sigarette o dei grassi saturi contenuti nelle carni lavorate. Sempre di cancro, muoiono circa 600mila persone per tumori collegati al consumo di alcol e 200mila all’inquinamento atmosferico.
Da quanto tempo l’OMS stava studiando i possibili effetti sull’organismo di carne lavorata?
Dobbiamo affermare con molta franchezza, che la notizia era da considerarsi “preannunciata”, vale a dire che l’OMS secondo il Washington Post ha stilato un report, a cui avrebbero lavorato ben 22 esperti da tutto in modo, che hanno preso in considerazione decine di studi sul tema, dopo un lungo ed approfondito lavoro. Anche in questo caso peroÌ dobbiamo fare una precisazione percheÌ sempre secondo il Washington Post, l’opinione del gruppo dei 22 esperti mondiali, non eÌ stato unanime nell’affermare che la câarne lavorata eÌ
pericolosa,âpercheÌ eÌ risultato complicato, anche attraverso gli studi, riuscire a trovare una correlazione fra un certo tipo di cibo e lo sviluppo di un tumore.
Il medico italiano Paolo Boffetta, che ha lavorato per l’OMS in un gruppo di ricerca, come quello che ha pubblicato il report, ha asserito: “posso capire che la gente sia scettica su questo report percheÌ i dati non sono tremendamente solidi. Ma in questo caso lâe prove epidemiologiche sono molto concrete”â.
Chi ha il compito di dare le linee guida sulla classificazione del rischio legato ai tumori di sostanze chimiche e agenti fisici?
Questo compito spetta all’ International Agency for Research on Cancer, agenzia intergovernativa dell’Organizzazione Mondiale della SanitaÌ (OMS), con sede a Lione in Francia.
Quando si parla diâ“rischio” sâi intende la probabilitaÌ che si verifichi un determinato evento. Quando la IARC parla di “carni rosse”,âsi riferisce a tâutte le carni di mammiferi câhe l’uomo mangia, suini, ovini, bovini ed equini: vacche, maiali, vitelle, pecore, capre, cavalli. Quando la IARC parla di “carni lavorate” sâi riferisce a tutti i tipi di carne che subiscono una lavorazione, che perlopiuÌ si verifica attraverso i processi di salatura, affumicatura e stagionatura a cui vengono aâggiunti i conservanti,âecco percheÌ i prodotti piuÌ a rischio risultano proprio essere: salsicce, prosciutti, wurstel, carne essiccata, carne in scatola, ecc.
Sono le carni rosse e lavorate che fanno venire il cancro?
La dichiarazione della IARC eÌ molto esaustiva: “ câi sono prove convincenti sul fatto che lâe carni lavorate aumentino il rischio di contrarre il cancro.âSignifica che, sulla base di diversi studi scientifici pubblicati in passato, sono stati identificati legami certi tra il consumo di quei prodotti e l’insorgenza di alcuni tipi di tumore. Sulle carni rosse il legame eÌ meno evidente, ed in merito ai risultati delle ricerche, si possono definire “probabilmente cancerogene”. (Per carni rosse, la IARC indica le bistecche).
Se mangio carni lavorate in grande quantitaÌ ho 1 probabilitaÌ su 5 di avere il cancro al colon?
Questo eÌ errato. Abbiamo giaÌ scritto dell’interpretazione del fattore “rischio”. Un consumo giornaliero di 50 grammi di carni lavorate puoÌ aumentare il rischio di contrarre un tumore al colon del 18 per cento, ma nei paesi occidentali, il rischio individuale eÌ di suo intorno al 5 per cento nel corso di una vita, il 18 per cento in piuÌ porta a circa il 6 per cento il rischio. (Fonte IARC).
Se mangio carne rossa cosa rischio?
Secondo la IARC chi consuma 100 grammi di carne rossa al giorno va incontro ad un rischio comparabile a quello comportato dalle carni lavorate.
Ad influenzare anche in maniera negativa eÌ la câottura ad alta temperatura,âcome la câarne al barbecue câhe eÌ nota per produrre alcuni agenti chimici cancerogeni. A dispetto di questo, sempre la IARC non ritiene di poter sostenere che ci sia un modo “piuÌ” sano rispetto ad un altro dâi cuocere la carne,âquesto significa che nuoce anche la carne rossa cotta in pentola o in padella.
Ci sono soggetti piuÌ a rischio come i bambini e gli anziani?
Sempre secondo le autorevoli fonti, non esistono studi in grado di stabilire l’esistenza di soggetti “piuÌ a rischio”, questo significa che tutti i soggetti sono a rischio. Lo stesso vale per determinare se esistono carne rosse piuÌ sicuri per la salute di altre, o carni lavorate piuÌ sicure in base al metodo di preparazione e conservazione.
Devo smettere di mangiare carni rosse e lavorate?
Era l’anno 2002, quando l’OMS consigliava di lâimitare il consumo di carni lavorate pâer ridurre il rischio di contrarre un tumore al colon. â
In questi diciotto anni sono avanzati studi e ricerche, tant’eÌ che anche i vari governi avevano tentato di muoversi in questo senso, alcuni ottenendo maggiori risultati, altri un po’ piuÌ in sordina.
Ma adesso la dichiarazione eÌ ufficiale e non piuÌ “ufficiosa” come negli anni passati, la IARC dice, o meglio consiglia alle pâersone preoccupate dal cancro,âdi prendere seriamente in considerazione una râiduzione dâegli abituali câonsumi di carni rosse e lavorate in attesa delle linee guida.
Se mangio pollo e pesce rischio qualcosa?
La IARC non ha preso in considerazione queste carni, quindi non eÌ possibile definire se e quanto siano piuÌ sicure. Di fatto lâa valutazione viene fatta in riferimento ai rischi legati al cancro,âe non vengono prese in considerazione altre malattie o disturbi, che potrebbero eventualmente dipendere o meno da un’alimentazione basata su carni bianche o pesce.
Se smetto di mangiare carne rossa e lavorata, posso prevenire il tumore al colonretto?
Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.
Il tâumore al colonretto risulta il secondo tumore maligno per incidenza e mortalitaÌ iân molti paesi occidentali. Primo risulta essere il tumore al seno per le donne, e successivo a quello alla prostata ed al polmone negli uomini.
Il tumore al colon retto, colpisce principalmente dai 60 anni agli 80, pensate che nel nostro Paese riguarda ogni anno circa 40mila donne e 70mila uomini.
La prevenzione eÌ certamente la miglior curaâ.
Come capire quando si eÌ a rischio?
Si eÌ a rischio, o addirittura a rischio elevato quando in famiglia c’eÌ o c’eÌ stata, la presenza di altri casi.
Gli esperti consigliano una dâieta aâbase di pochi grassi, poca carne (se non riusciamo a toglierla definitivamente dal nostro menuÌ), molte fibre, molti vegetali ed un consumo adeguato di frutta.
Le persone che hanno pâiuÌ di 50 anni,âdovrebbero fare un esame delle feci ogni due nni, ed una colonscopia ogni 10 anni (almeno).
Questi due esami servono ad individuare il 75% dei tumori per tempo.
La raccomandazione eÌ quella di rivolgersi al proprio medico.
“Mangiare carne rossa eÌ ingoiare cibo bruciato”
Lo riporta il DailyMail nelle parole del Direttore di Endoscopia Roger Leicester, all’ospedale di San Giorgio a Londra, noncheÌ direttore del programma di screening per il cancro intestinale SW London.
Il Dipartimento della Salute a cui fa riferimento, avverte tutte le persone che mangiano carne assiduamente, di ridurre il consumo a 70 grammi al giorno.
Ma il Prof. Leicester fa anche un’altra affermazione :” iâl Cioccolato potrebbe persino essere piuÌ pericoloso! â”
Un altro alimento su cui riflettere quindi, insieme all’alto consumo di zuccheri e grassi saturi, affermando che nessuno si prende la briga di parlare anche di questo argomento percheÌ troppo “impopolare”.
E’ un problema di dieta a livello di ogni Paese?
Secondo il parere del Prof. Leicester, uno dei tanti problemi, di cui ancora troppi pochi parlano, eÌ la câottura che eÌ dâannosaâconcetto che noi di CiboCrudo sosteniamo da sempre e che abbiamo piuÌ volte menzionato, anche in questo articolo.
C’eÌ un’altro studio che vale la pena di approfondire ed eÌ quello dell’EPIC.
Lo studio EPIC (european prospective investigation into cancer and nutrition) eÌâ considerato uno degli studi prospettici,mastodontici e coraggiosi mai intrapresi nella storia. “Coraggioso” percheÌ eÌ riuscito, come mai prima d’ora, a rilanciare il dibattutto e spesso controverso tema dell’alimentazione che nello specifico riguarda il dibattito sul veganismo, vegetarianismo, alimentazione OGM e la tossicitaÌ dei prodotti della filiera.
Lo studio eÌ nato per verificare lâa correlazione nella popolazione adulta (3570 anni) tra cancro ed alimentazione.â
Ad oggi, lo studio non risulta ancora concluso peroÌ si eÌ creata una specie di “genesi” delle malattie, che riassumiamo nei punti principali:
â Una dieta a MINOR carico di Na+ (sodio) e maggior carico di K+ (potassio) come quella di frutta e verdura riduce considerevolmente la pressione arteriosa media.â
â Una regolare attivitaÌ fisica aumenta molto la longevitaÌ e riduce il rischio di fratture e di osteoporosi, grazie ad un effetto PROTETTIVO sullo scheletro (particolarmente importante nelle donne in prospettiva postmenopausa)
â Una dieta ricca di fibre protegge dal carcinoma del colon retto.âUna delle cause maggiori di predisposizione al cancro del colon retto eÌ lâ’infiammazione da ristagno del contenuto intestinale lâe cui cause possono ritrovarsi nel consumo di alcuni alimenti come quelli che presentano un ricco contenuto di conservanti e di additivi chimici o macromolecole organiche raffinate fermentanti (zuccheri industriali come lo sciroppo di glucosio)
â L’ OBESITA’ AUMENTA IL RISCHIO GENERALE DI CANCRO.
â L’IPERGLICEMIA A DIGIUNO AUMENTA IL RISCHIOCARDIOVASCOLARE
Evitare di fumare e bere alcolici, fare attivitaÌ fisica e mangiare regolarmente frutta e verdura aumenta mediamente l’aspettativa di vita di 14 anni.
Questo studio, che abbiamo detto non eÌ ancora concluso riporta i dati e le informazioni raccolte in 20 anni di ricerche.
Se le proteine animali sono costituite dalle stesse molecole chimiche di quelle vegetali, gli amminoacidi, allora percheÌ fanno male alla salute?
Principalmente pâer il modo in cui interagiscono con l’organismo per mezzo della lavorazione, della conservazione e della cottura, che modificano le molecole presenti rendendoleâpericoloseâper la salute.
I cibi di origine animale câontengono, oltre alle proteine, anche molte altre sostanze tra cui i grassi saturi e il fâerro del gruppo eme,âche assunti in dose eccessive stimolano l’aumento di colesterolo, dei livelli di insulina nel sangue e l’infiammazione del tratto intestinale, aumentando il rischio di certe patologie, tra cui i tumori, in particolare quelli del colonretto.
Quali patologie si associano ad un alto consumo di carne?
Gli epidemiologi concordano sul fatto che gli individui che seguono diete ricche di proteine animaliâ, soprattutto carni rosse e lavorate,âhanno un maggior rischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari, obesitaÌ e cancro.
Quali tumori?
â cancro al colon retto
â cancro allo stomaco
â tumore al seno
â tumore alla prostata
â tumore all’endometrio
Cosa contiene la carne rossa?
(Fonte airc.it)
Dal punto di vista biochimico, tutte le proteine che costituiscono gli organismi viventi sono costruite nello stesso modo dall’assemblaggio di 20 “mattoncini “, gli amminoacidi, uguali in tutte le specie, sia animali sia vegetali. Il “problema” delle proteine animali risiede nel modo con cui interagiscono col nostro organismo come le câarni rosse:âmanzo, maiale, agnello e capretto. Il colore rosso eÌ dato dalla presenza nei tessuti di due proteine, strettamente imparentate fra loro: l’eâmoglobina e la mâioglobina.âEntrambe contengono una molecola, detta gâruppo eme,âcon al centro un atomo di ferro. Il gruppo eme eÌ la “trappola molecolare” per catturare le molecole di ossigeno, essenziali per la produzione di energia. Per questo ne vengono immagazzinate grandi quantitaÌ nei muscoli, e per questo la carne rossa eÌ rossa. Diversi studi indicano peroÌ che il gruppo eme stimola, a livello dell’intestino, la pâroduzione di alcune sostanze cancerogene e iânduce infiammazione delle pareti intestinali.â Un’infiammazione prolungata nel tempo dovuta a massiccia ingestione di carne rossa aumenta le probabilitaÌ di sviluppare tumori al colonretto.
Non solo: le carni rosse possono essere lavorate mediante eâssicazione,âsâalatura o affumicatura,âe conservate con additivi come nâitrati,ânâitriti e iâdrocarburi policiclici aromatici.âNegli studi epidemiologici in generale si distingue il consumo di carne fresca da quello di salumi e insaccati, proprio per via della diversa composizione.
I rischi della cottura alla griglia
Barbecue? No, grazie!
Se siete arrivati a leggere fino a questo punto eÌ percheÌ siete concordi e consapevoli che uno dei problemi maggiori per la salute, riguarda la câottura delle carni ma anche di tutti i cibi in generale.
Cuocere gli alimenti puoÌ causare il cancro quando sâi cuoce la carne alla griglia percheÌ si possono formare due sostanze notoriamente carcinogenetiche: le aâmine eterocicliche (HCAs) , che si sviluppano negli alimenti ricchi di proteine quando vengono cotti a temperature molto alte, come quelle di un barbecue.
Ma questo non eÌ il “solo” problema, anche i grassi alimentari, che gocciolano e bruciano sulla griglia, generando fumo, possono dar luogo ad altri composti denominati iâdrocarboni policiclici aromatici (PAHs).â
Un articolo pubblicato nell’aprile del 2009 sulla rivista dell’American Cancer Society (“âEating Charred, Welldone Meat May Increase Pancreatic Cancer Risk” ) ha dimostrato che mangiare regolarmente carne ben cotta (âindipendentemente dalle metodologie di cottura adoperate) puoÌ aumentare del 60% il rischio di cancro del pancreas.âSecondo il National Cancer Institute (NCI) di Bethesda (Maryland, USA) una dieta ricca di amine eterocicliche (HCAs) sarebbe collegata ad un incremento significativo del rischio di tumori a carico di organi quali mammella, colon, fegato, pelle, polmoni, prostata e altri. La presenza di alti livelli di PAH nella dieta sarebbe, invece, collegata ad una elevata incidenza di leucemie, tumori gastrointestinali e dei polmoni.
Corro rischi anche mangiando la carne cruda?
Tutta la carne cruda, câome tartare, carpaccio nasconde o puoÌ nascondere microrganismi insidiosi. Spesso le persone che mangiano carne cruda, vengono colpite da iânfezioni alimentariâe la causa eÌ l’Eâscherichia coli,âquesto dopo aver consumato carne cruda.
Si tratta di un batterio, che inseme a Campylobacter e Salmonella, provoca o puoÌ provocare disturbi gravi di gastrointestinale.
Le persone che mangiano carne cruda, quindi tartare, carpacci, rischiano maggiornemente nella stagione calda, percheÌ le temperature alte favoriscono la moltiplicazione di questi batteri.
Dopo l’allearme, percheÌ il parlamento dice siÌ ad insetti, alche e cibo creato in laboratorio?
La plenaria del Parlamento di Strasburgo, ha approvato in prima lettura, l’accordo con il Consiglio, riguardo al “novel food”, i prodotti innovati creati o modificati nei laboratori industriali, cibi che si legge corrispondono alle richieste, sempre piuÌ maggiori, dei consumatori che hanno l’esigenza di consumare cibi in grado di apportare un effetto benefico sulla salute.
Ma cosa sono questi nuovi cibi? â Iânsetti, alche, nano materiali, nuovi coloranti. â
La notizia eÌ “fresca” ed eÌ stata approvata con 359 siÌ, 202 no e 127 astenuti.
L’analisi Coldiretti/Iprmarketing afferma che sono appena l’8% gli italiani che assaggerebbero gli insetti, mentre il 7% si farebbe tentare dai ragni fritti ed il 19% non esiterebbe a mettere nel piatto la carne di coccodrillo.
Forse ha contribuito l’Expo, con tutte le sue vetrine di alimenti e piatti provenienti da tutto il mondo.
Ma la Codiretti precisa: "Solo una bassa percentuale di consumatori si eÌ avventurata nell’assaggio delle curiositaÌ offerte dalla grande fiera mondiale sull’alimentazione: dall’hamburger di zebra dello Zimbawe fino al pesce palla giapponese".
Come stanno reagendo i fast food come il McDonald’s?
La Cordiretti dâefinisce gli studi dell’Organizzazione Mondiale della SanitaÌ “psicosi da carne rossa” che avrebbe, sempre secondo i dati Coldiretti, influenzato “appena” 1 italiano su 10, mentre nei 514 ristoranti delle rete McDonald’s “non si stanno registrando cali”.
Se si tratta di un “fatto politico”, viene istintivo pensare che si tenti ancora di proteggere le industrie italiane, spesso anche a discapito della salute dei consumatori.
Di fatto noi pensiamo che la scelta sia una questione di libertaÌ, a cui non deve essere sottratta l’informazione.
PercheÌ l’alimentazione eÌ un “caso politico?”.
PercheÌ i condizionamenti su cosa faccia bene o cosa meno bene, e cosa addiritutta male, anzi molto male, arrivano anche dalla politica, che ha i suoi interssi, certo, uno di questi potrebbe anche essere quello di non gettare panico sul Paese.
Di fatto, a sole 48 ore dall’annuncio mondiale contro le carni rosse l’Oms, sembrava giaÌ fare un piccolo passo indietro e porre rimedio all’allerta per mezzo del vice direttore generale dell’Oms Oleg Chestnov, che durante la conferenza internazionale “Nutrire il Pianeta, nutrirlo in salute” ha dichiarato: “ Del cibo sappiamo che alcuni elementi, a causa del modo in cui vengono preparati e lavorati, possono portare a problemi di salute. Se assunti in modo eccessivo. Questi prodotti non vanno peroÌ eliminati». E poi, una serie di dettagliate spiegazioni sulla genesi del messaggio che ha sconvolto il mondo occidentale. «Era indirizzato soprattutto ai politici precisa Chestnov percheÌ possano autoregolare la materia all’interno degli stessi Paesi. Dobbiamo pensare che non eÌ tutto bianco o nero, bisogna capire qual eÌ il giusto equilibrio e penso che l’argomento debba entrare nell’agenda della ricerca scientifica».
Se elimino completamente la carne posso vivere in salute?
Non si tratta di eliminare completamene la carne per poter vivere pienamente in salute, esistono altri alimenti che possono risultare dannosi, occorre prendere coscienza nei confronti di un’alimentazione sana, che non trova beneficio in un solo alimento, peroÌ possiamo dire che eliminare la carne puoÌ aiutare.
Gli italiani devono tornare alla dieta mediterranea?
Si eÌ parlato tanto di dieta mâediterranea in questi giorni, di fatto siamo bombardati da pareri di illustri personaggi, come il Prof. Calabrese, medico specializzato in Scienza dell’Alimentazione, Docente di Nutrizione Umana e consulente del Min., che ritroviamo spesso ospite nella trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa. Esco, se l’italia eÌ una nazione patriota allora comprendiamo il valore della “dieta mediterranea”, altrimenti sarebbe
bene seguire il nostro istinto e la nostra volontaÌ di mettere la nostra salute al primo posto, senza alcun tipo di condizionamenti.
Di fatto, come abbiamo scritto, lâa IARC ha dato solo conferma dei dati di cui giaÌ era in possesso da tempo,âe questo eÌ anche il commento di Carmine Pinto, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), al rapporto pubblicato su Lancet Oncology. Il quale aggiunge: “ la presenza di conservanti o di prodotti di combustione in questi alimenti eÌ legata ad alcuni tipi di tumore. Per quanto riguarda le carni rosse eÌ una questione di modalitaÌ e di quantitaÌ, non esiste una ‘soglia di esposizione oltre la quale ci si ammala sicuramente. Il messaggio che dobbiamo dare eÌ che la carne rossa va consumata nella dovuta modalitaÌ, una o due volte a settimana al massimo. Il messaggio principale eÌ invece un invito a tornare alla dieta mediterranea, che ha dimostrato invece di poter diminuire il rischio di tumore”.
Ecco i dati
Secondo uno studio Aiom il 9% degli italiani nel 2010 mangiava carne rossa o insaccati tutti i giorni, il 56% 34 volte a settimana. Per il ministero della Salute il cancro del colonretto, quello di cui si eÌ trovata la maggiore associazione con il consumo di carne lavorata, eÌ in assoluto il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 55.000 diagnosi stimate per il 2013.
PercheÌ la cucina crudista eÌ la piuÌ sana?
PercheÌ eÌ una sâcelta alimentare che si basa sull’etica e sulla consapevolezza, di chi la pratica, che il cârudismo (raw food) privilegiando câibi crudi quindi vivi, potenzia al massimo le vitamine e le energie. Si tratta di una dâieta ben bilanciata pâriva di grassi e di sostante intossicanti.
Importante! Nâon si tratta di una dieta radicale, al crudismo ci si avvicina a piccoli passi ed eÌ una dieta âadatta a tutti. âSolitamente si inizia diventando vegetariani, poi vegan crudisti.
E’ uno stile di vita che ci appartiene da sempre, e che risale alle origini dell’uomo, quando ancora il fuoco non esisteva e gli uomini si cibavano di frutta e verdura.
Uno dei problemi che riguarda l’alimentazione di moltissime persone eÌ legato alla câottura dei cibi,âdi fatto la cottura elimina e disperde i principi attivi contenuti negli alimenti, mentre la cucina crudista garantisce un’alimentazione sana ricca di fibre, senza zuccheri complessi e grassi intossicanti.
PercheÌ il crudismo eÌ adatto alla nostra struttura corporea?
Questo eÌ un concetto che lo stesso Ghandi portoÌ avanti per anni, per mezzo della sua scelta raw food. Non dimentichiamo che gli esseri umani sono fârugivori,âovvero, mangiatori di frutta. E’ bene anche ricordare che il nostro corpo ed il nostro intestino sono simili a quelli dei primati che sinutrivano di fârutta e ve rdura cruda. â
Secondo il Dâr. Kouchakoff,âmedico svizzero di Losanna, il cibo cotto favorirebbe la leucocitosi cioeÌ un aumento dei globuli bianchi come difesa dei confronti di un cibo che non considerano idoneo all’organismo. La câottura modificherebbe la struttura chimica dei cibi, snaturando le proteine, ossidando i grassi naturali e favorendo la formazione dei radicali liberi contro i quali il nostro corpo combatte per non invecchiare.
Devo acquistare i prodotti filiera corta?
E’ in questo modo che si acquistano i prodotti câhilomentro zero (filiera corta), pârodotti biologici e naturali dâove si attesta la provenienza del prodotto, la qualitaÌ ed il metodo di creazione. In questo modo si acquistano fârutta e verdura fresche di stagione,âcibi biologici e saporiti. In questo modo abbiamo la certezza di gustare cibo sano, di qualitaÌ eccellente e con piuÌ nutrienti.
Da uno studio condotto da Coldiretti se ogni famiglia scegliesse prodotti locali e di stagione, con una reale cura per imballaggi e sprechi, non emetterebbe fino a 1000 chili di CO2 in un anno.
La nostra “guarigione” sta nel nostro piatto, e soprattutto in cioÌ che portiamo alla bocca, facciamo di questa nostra scelta, una scelta consapevole.
Senza carne, senza pesce, salumi, formaggi, latte, pane, riso, pasta ci si puoÌ alimentare lo stesso, ed i crudisti che hanno fatto questa scelta, sanno che il sapore crudo eÌ delizioso,âeÌ molto gustosto e digeribile, fa bene alla salute e rende giovani, nel corpo e nello spirito!
Annamatilde Baiano
http://www.wired.it/scienza/medicina/2015/10/26/carnelavoratacancerogena/

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