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CLORELLA, UNA PICCOLA GRANDE ALGA

CLORELLA, UNA PICCOLA GRANDE ALGA

Dal Mal...Essere al Ben....Essere

La NASA l’ha inserita tra i superalimenti che non devono mai mancare nella stazione spaziale internazionale. Non solo per la sua ricca composizione in vitamine e sali minerali altamente biodisponibili, ma perché costituita per il 50% da tutti gli aminoacidi essenziali per il nostro benessere psicofisico. La clorella, o chlorella, è tra gli integratori alimentari più studiati al mondo. Tra i primi a occuparsene ci furono Otto Heinrich Warburg, premio Nobel per la medicina nel 1931 e Melvin Calvin, premio Nobel per la chimica nel 1961. Il suo nome deriva dal greco chloros, che significa verde e dal suffisso latino ella, che vuol dire piccola. Insomma, una piccola pianta, o meglio una microalga. Un’alga monocellulare della dimensione di un globulo rosso che cresce in stagni e laghetti. Diversa quindi dalle altre microalghe spirulina e klamath, che fanno parte della famiglia dei cianobatteri.

Ma perché un’alga ha attirato così tanto l’attenzione di chimici e ricercatori? Non tanto per le sue proprietà multivitaminiche e i suoi numerosi nutrienti, capaci di aumentare il livello di energia, correggere stati anemici, migliorare la digestione, la concentrazione, bilanciare il ph e rinforzare il sistema immunitario. Quanto per lo straordinario apporto di clorofilla: la clorella è il vegetale che ne contiene di più in assoluto sulla Terra. Questo pigmento, responsabile del colore verde delle piante terrestri e acquatiche, cattura la luce del sole per produrre energia e svolgere la fotosintesi. Molto simile come composizione al sangue umano, più precisamente all’emoglobina, da cui si differenzia solo per la presenza di un atomo di magnesio al posto di uno di ferro, la clorofilla cede al nostro corpo energia luminosa o biofotonica capace di ossigenare e riparare i tessuti, regolare la pressione, depurare gli organi, riequilibrare la flora intestinale, migliorare malattie croniche come la fibromialgia e la colite ulcerosa. Secondo recenti studi condotti dal Linus Pauling Institute, la clorofilla sarebbe anche in grado di inibire la crescita delle cellule tumorali grazie alla sua capacità di legarsi a sostanze dannose per l’organismo e impedendo loro di essere assorbite dall’intestino. A questo scopo è già stata testata con successo in Cina, dove il tumore epatico è piuttosto diffuso a causa della presenza di pericolose muffe o aflatossine nei cereali mal conservati.

Lo stesso principio fa della clorella un efficace disintossicante, utile non solo contro alcol e idrocarburi clorurati, presenti in pesticidi e insetticidi, ma anche contro i metalli pesanti. Per la sua capacità di legarsi a uranio, cadmio e piombo, in Giappone è uno degli integratori più consumati a seguito degli incidenti nucleari. Quest’alga ‘spazzina’ è consigliata anche in caso di rimozione di vecchie amalgame dentali, per interrompere la circolazione dei metalli liberati e impedirne il passaggio a fegato e reni. Il 90% del mercurio che si diffonde nel sangue è infatti assorbito dalla sporopollenina della microalga ed eliminato per via intestinale. In questo caso la raccomandazione degli esperti è di utilizzare un dosaggio progressivamente più alto di quello giornaliero, che si aggira sui 3-4 grammi prima dei pasti. Il medico tedesco Dietrich Klinghardt (www.klinghardtacademy.com), esperto nel trattamento della tossicità associata a malattie croniche e dolore cronico, suggerisce l’associazione della clorella con aglio orsino e coriandolo per salvaguardare dai metalli pesanti anche il cervello, organo su cui l’effetto protettivo della clorella è meno evidente. Utile anche la contemporanea assunzione di Ling Zhi, un fungo medicinale conosciuto anche come Reishi.

Tre settimane, due mesi o un anno. L’alga clorella, per qualunque periodo di tempo la si assuma, apporta notevoli benefici. Ma è evidente che l’aumentare degli inquinanti alimentari e ambientali ne suggeriscono un uso a tempo indeterminato. D’altra parte si tratta di un alimento, per giunta naturale: un concentrato di micronutrienti completo e ben bilanciato, molto simile, come si è detto, alla composizione del nostro sangue. Nulla a che vedere con integratori di sintesi di singole vitamine o sostanze, del tutto innaturali. Come ricorda il ricercatore americano T. Colin Campbell in The China Study: “Il trionfo della salute non risiede nelle singole sostanze nutritive, ma nei cibi naturali che contengono quelle sostanze: i cibi di origine vegetale”. Un’intera varietà di nutrienti, quindi, che lavorano come un’orchestra producendo nel nostro organismo una perfetta sinfonia.

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